Transenne ovunque, assenza di manutenzione, edifici chiusi. Dal 28 settembre il Palatino prometteva di rinnovarsi con un “plus” di ambienti restaurati e aperti al pubblico: un mese dopo è ridotto al minus storico.
Dopo la bufera sull’opera rock “Divo Nerone”, e i ricorsi e controricorsi estivi sull’istituzione del Parco Autonomo del Colosseo scorporato dalla Soprintendenza Speciale, i tormenti per il l’area archeologica più famosa del mondo non sembrano trovare fine. Qualcosa che non quadra s’intuisce appena si varcano i tornelli sul lato di via di San Gregorio. La salita che porta alle arcate severiane e allo Stadio di Domiziano – fino a ieri teatro della mostra di arte contemporanea “Da Duchamp a Cattelan” – è sbarrata. “È chiusa da qualche settimana per i lavori di disallestimento del Divo Nerone – spiegano gli addetti del centro informazioni – non sappiamo quando verrà riaperta”. Da cronoprogramma, la Nero Divine Ventures spa avrebbe dovuto completare lo smontaggio del palco il 28 ottobre, ma il tempio di acciaio svetta ancora sulla collina.
Per accedere allo Stadio resta una scalinata di epoca romana sull’esedra, ripidissima e inaccessibile ai disabili. Discendendola, lo scenario è desolante: strati incrostati ricoprono le opere, tra cui i delicati Rotoreliefs di Duchamp e lo specchio di Cattelan. Comunque, con la fine della mostra anche lo stadio resterà chiuso. E non è l’unico. A fronte di ritardi nei lavori di allestimento nella Casa di Augusto e Livia – così si legge sul sito di Coopculture – rimane l’enigma sul perché sia interdetto l’accesso anche al Museo Palatino, il Criptoportico neroniano, l’Aula Isiaca, Santa Maria Antiqua, l’Oratorio dei Quaranta Martiri, il Tempio del Divo Romolo e la parte coperta della rampa di Domiziano.
Il 13 luglio, infatti, l’allora Soprintendente dell’area archeologica Francesco Prosperetti presentava il nuovo percorso “Palatino plus”, che sarebbe dovuto partire il 28 settembre. Con ulteriori 6 euro sul biglietto (da 12 a 18 euro), i visitatori avrebbero potuto visitare gli 8 suggestivi spazi. Sembrava tutto “chiavi in mano”, ma ad oggi nulla si è mosso.
Un esordio non brillante per il neo istituito Parco Autonomo del Colosseo, dopo le numerose vicende di giustizia amministrativa che ne hanno segnato la nascita: a luglio due ricorsi al Tar annullavano l’istituzione del parco; poi, il 23 luglio, la decisione del Consiglio di Stato ne ribadiva la legittimità. “L’apertura era stata annunciata prima del mio insediamento, e ci sono stati rallentamenti – spiega la direttrice ad interim Federica Galloni – Per aprire i nuovi spazi – continua – servono ulteriori fondi da destinare a Electa (che gestisce i servizi aggiuntivi, ndr) e in quanto direttrice ad interim non posso prendere questo tipo di decisioni, devono passare per il cda”. Il Consiglio di Amministrazione si terrà il 10 novembre, tema del giorno sarà proprio il nuovo percorso. “Apriremo tutto per il 1 gennaio”, assicura la direttrice. (da “La Repubblica”)
Per ulteriori informazioni: roma.repubblica.it/cronaca/2017/10/30/news/roma_il_palatino_va_al_minimo_spazi_chiusi_e_aree_vietate_al_palo_il_percorso_plus-179742535/