Icone russe tra tradizione e Barocco

Una quarantina di splendide icone russe, realizzate tra il XVII e XIX secolo, sono eccezionalmente in mostra fino al 3 dicembre negli spazi del Museo di Roma – Palazzo Braschi. Improntate ai temi della preghiera e della misericordia, componenti imprescindibili nella vita spirituale cristiana, le opere provengono dal Museo Centrale di arte e cultura russa antica ‘Andrey Rublev’ e il Museo Privato dell’Icona Russa “, fondato da Mikhail Abramov.

”Si tratta di un allestimento eccezionale, che difficilmente si potrà ripetere”, ha detto intervenendo alla vernice per la stampa il Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce, sottolineando che la mostra è aperta a tutti nelle sale adiacenti il cortile del palazzo. Del resto ‘L’icona russa: Preghiera e Misericordia’, rappresenta una grande occasione, che ha visto lo sforzo congiunto dell’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta per celebrare i 25 anni dall’instaurazione delle loro relazioni ufficiali, nonché il 320/o anniversario dell’avvio ufficiale dei rapporti tra l’Impero russo, guidato da Pietro il Grande, e l’Ordine al tempo in cui governava l’isola di Malta.

In tutto ciò, fondamentale è stato il sostegno di Mikhail Abramov, che ha concesso il prestito di alcuni nuclei delle sue collezioni riunite nel ‘Museo Privato dell’Icona Russa’. La scelta della curatrice Lilija Evseeva è caduta sulla produzione russa in un arco di tempo che va dalla metà del ‘600 all”800, con un’incursione nella modernità con due opere del XX secolo e degli anni 2000. ”Si tratta di un periodo interessante – ha spiegato la studiosa – in quanto in Russia si registrava all’epoca una massiccia influenza dell’arte italiana ed in generale europea”.

Pietro il Grande, ha proseguito, aveva inviato i suoi ambasciatori per attraversare il vecchio continente in lungo e in largo, soprattutto il bel paese, e loro erano rimasti abbagliati dallo splendore delle corti e delle città, definendole ‘dolcezza e meraviglie’. Le suggestioni italiane ed europee sulla tradizione russa si concretizzano quindi ”in un soffio di Barocco”, ha aggiunto l’Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi, che si fanno più decise a Mosca e a Pietroburgo, mentre la provincia non si lascia tentare da quegli azzardi pittorici. Senza contare che molta produzione ha a lungo mescolato queste due diversi approcci. Di rilievo anche le opere moderne. Bellissima la tavola di Vladimir Tatlin, appartenente alle avanguardie russe, un’opera astratta del 1916 intitolata ‘Composizione con superfici’, mai esposta finora. Invece ‘Madre di Dio Grande Panagia’ è una scultura di Dmitrij Gutov (2012), che mette alla prova l’uso di nuovi materiali. (da “Ansa”)

Per ulteriori informazioni: www.museodiroma.it/mostre_ed_eventi/mostre/l_icona_russa_preghiera_e_misericordia